(…) FEBBRAIO DUEMILAOTTO
Quel giorno era domenica. Mi svegliai con una sensazione di vuoto e, forse, di noia. Affacciata alla finestra, guardavo la gente camminare verso la chiesa per la messa. Le campane suonavano. Mi è sempre piaciuta l’atmosfera della festa; è tutto più attenuato, ovattato, le persone sono più pigre. Pensai di andare a mangiare un boccone da Celestino, in Santa Croce. Amo passeggiare in centro la domenica, guardare la gente seduta ai tavoli; anche i suoni sono rallentati e le facce più distese, le chiacchiere sussurrate, quasi le persone temessero di far scivolare il tempo troppo in fretta per essere catapultate nel frenetico inizio di settimana. (…)