Dostoevskij cammina sul sogno

Ho ripensato a una frase di Dostoevskij, tratta da “Le notti bianche”. Una bellissima frase; è abbastanza triste, ma vera per ogni essere a cui si rompe una fantasia a lungo coltivata, accarezzata, amata. Ero tentata di lasciarla nei miei pensieri, invece no, la trascrivo e ve la dono, come spunto di riflessione sul desiderio, sul sogno. Sono parole, di Fëdor, che indicano la resa di una vita con la resa dei sogni, ogni volta che quelli si allontanano del tutto e nulla serve a riaccenderli…

“Invano il sognatore rovista nei suoi vecchi sogni, come fra la cenere, cercandovi una piccola scintilla per soffiarci sopra e riscaldare con il fuoco rinnovato il proprio cuore freddo, e far risorgere ciò che prima gli era così caro, che commuoveva la sua anima, che gli faceva ribollire il sangue, da strappargli le lacrime dagli occhi, così ingannandolo meravigliosamente.”

Fëdor Michajlovič Dostoevskij

Nella foto: Fischiamerlo, mio inseparabile amico quando scrivo… eccolo planato su una pagina per approvare la mia scrittura!