Gloria, protagonista di Una sola luce blu

Urtai, proprio quello stesso giorno, così ricordo, una fotografia incorniciata e posata sul cassettone. Ero io in quella foto, con un abito a fiori sopra il ginocchio, una mantella sulle spalle, gli stivaletti ai piedi. Sorridevo. Era una foto che aveva scattato Sergio, quando eravamo in gita ad Agrigento, dietro si intravede quel colore unico di mare, quel turchese gonfio e liscio che invita in qualsiasi stagione. Sorridevo con un fiore di bouganville sul palmo della mano. Ero bella, anche se allora non avevo questo pensiero di me; mi sono sempre vista bruttina, ma quella foto che guardavo, mentre la fissavo, ingannava quel pensiero lontano. Ero bella e portavo benissimo quell’abito con lo scollo a V, attillato sul seno e in vita, che calava giù morbido. Con la foto tra le mani andai a specchiarmi, e mi chiesi cosa fosse rimasto di quella donna. Di fronte allo specchio, non ero simile a quel fiore reciso di bouganville che mostravo sul palmo della mano, trovato a terra e già sfiorito? Mi osservai ancora. Forse sì, ero ancora piacente, ma appesantita in vita, e con i seni troppo prosperosi; quanto ero simile a mia madre.

Quella trascritta sopra in corsivo è la descrizione di se stessa da parte di Gloria, la protagonista del mio libro. Gloria, a questo punto della narrazione, ha 66 anni, mentre all’inizio del libro ne ha 58. Mi sono chiesta cosa fosse importante nella vita di una donna che attraversa questa età, quali potessero essere le sue esperienze trascorse e quelle future, mi sono anche chiesta se fosse in grado di amare, perché la mia protagonista ha espresso dall’inizio una prepotente voglia di amare, e ho cercato di rispondere a queste domande raccontando la sua storia.

Gloria vive a Firenze, da tanto volevo scrivere e ambientare una storia nella mia città e anche mostrarne la bellezza e gli angoli forse meno noti, l’Arno, San Niccolò, una parte del centro. La storia accompagna Gloria per otto anni della sua vita. È una sorta di diario che si avvia da un piccolo fatto. Gloria sogna una notte lei e sua figlia in circostanze particolari e, in un momento di poca ispirazione per il suo lavoro di scrittrice di libri per ragazzi, decide di raccontarsi alla figlia trentenne. Così comincia la scrittura di Gloria, che ripercorre il suo passato e attraversa il suo presente rivelandosi alla persona che più le è cara. A volte, all’inizio, pensa di doversi frenare, per un pudore che lei prova, ma sarà una rivelazione di Eva un mattino qualunque, che la convincerà a continuare quel diario cominciato quasi per caso. Gloria racconta la storia che riguarda lei stessa, Eva, la loro famiglia, con i fatti presenti e anche passati, con le scelte, le decisioni, e riesce anche a rivelare la sua parte emotiva più profonda. Così conosciamo i sentimenti della protagonista nei confronti di un marito che non c’è più e di un uomo – Mattia – che attraversa un momento della sua vita e che ci rivela la sua grande voglia di amare.

E la troviamo quotidianamente con sua madre, malata di Alzheimer, la malattia terribile che spazza via ogni memoria. Gloria non sa opporsi alla malattia, non può. Lei è una donna forte e fragile, abituata ai repentini cambiamenti che la vita ci pone davanti, che ci cadono spesso addosso e che con forza dobbiamo spesso accettare, innamorata della figlia, con una grande voglia di raccontarsi per consegnare a lei, Eva, un suo ritratto più veritiero possibile.

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2 Risposte a “Gloria, protagonista di Una sola luce blu”

  1. Ciao Sara, che dire: la tua scrittura è emozionante, attrattiva. Mi sento un ragno nella tua “tela”. Non ho avuto ancora il piacere di leggere questo tuo ultimo romanzo, ma è in lista. Mi ricorda un pochino, dimmi se sbaglio, “Va , dove ti porta il cuore”. Non vedo l’ora di averlo nella mia “nuova” biblioteca. Un saluto Lucia.

    1. Grazie cara Lucia,
      sarò felice se lo leggerai e mi farai sapere, e vedrai che il libro possiede un animo tutto suo e particolare, anche come indagine di sentimenti e di racconto di scelte, di amore e altro.

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