I rapporti umani, da Natalia Ginzburg

 

Il momento segreto (…) d’un tratto le cose della terra ci sono apparse al loro giusto posto sotto il cielo, e così anche gli esseri umani, e noi stessi sospesi a guardare dall’unico posto giusto che ci sia dato: esseri umani, cose e memorie, tutto ci è apparso al suo posto giusto sotto il cielo. In quel breve momento abbiamo trovato un equilibrio alla nostra vita oscillante: e ci sembra che potremo sempre ritrovare quel momento segreto, ricercare là le parole per il nostro mestiere, le nostre parole per il prossimo; guardare il prossimo con uno sguardo sempre giusto e libero, non lo sguardo timoroso e sprezzante di chi sempre si chiede, in presenza del prossimo, se sarà suo padrone o suo servo.

Padroni e servi (…) Noi tutta la vita non abbiamo saputo essere che padroni o servi: ma in quel nostro momento segreto, in quel momento pieno di equilibrio, abbiamo saputo che non c’è vera padronanza, né vera servitù sulla terra.

I rapporti umani (…) E la storia dei rapporti umani non è mai finita in noi: perché a poco a poco succede che ci diventano fin troppo facili, fin troppo naturali e spontanei, i rapporti umani: così spontanei, così senza fatica che non sono più ricchezza, né scoperta, né scelta, sono solo abitudine e compiacimento, ubriacamento di naturalezza.

Timidezza (…) Siamo ancora timidi. Soltanto, non ce ne importa: ci sembra d’esserci conquistato il diritto di essere timidi: siamo timidi senza timidezza: arditamente timidi. Timidamente cerchiamo le parole giuste in noi. Ci rallegriamo tanto di trovarle, di trovarle con timidezza, ma quasi senza fatica, ci rallegriamo d’avere così tante parole in noi, così tante parole per il prossimo, che siamo come ubriacati di facilità, di naturalezza.

Ritornare al momento segreto (…) Noi crediamo sempre di poter tornare a quel nostro momento segreto, di poter sempre attingerci giuste parole: ma non è vero che ci possiamo sempre tornare, tante volte i nostri sono falsi ritorni: accendiamo di falsa luce i nostri occhi, simuliamo sollecitudine e calore al prossimo e siamo in realtà di nuovo contratti, rannicchiati e gelati sul buio del nostro cuore.

da I rapporti umani, Natalia Ginzburg, “Le piccole virtù”

 

 

 

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