(ore 6:30)
Mi piace scrivere al mattino, quando la coscienza è ancora leggera e addormentata, quando i fatti non sono saliti di fronte allo sguardo a gridare per avere l’attenzione, ma tutto silenziosamente tace, si abbraccia alla notte appena fuggita che ancora ascolto, e io, pian piano, attraverso le parole che scivolano sul foglio, prendo coscienza della luce, del tempo atmosferico e di quello che scorre verso il risveglio. Tutto accade semplice, la penna che va, io dietro di lei, senza forzare, lasciando uscire sensazioni, piccole sorprese, impressioni. E tutto questo, conservo su dei fogli, ma soprattutto nella mia memoria lieve, ogni giorno al buongiorno.