L’atropo e i falsi idoli, Franco Carta

Un libro di racconti è una casa con molte finestre, il libro di Franco Carta è una casa con molte finestre; si aprono e si chiudono sui pensieri, sulla vita, sulle azioni che aiutano a crescere, come la ricerca di amore, o il tentativo di fuga dal destino finale. Trovi la vita, affacciandoti, le paure di un uomo o di una donna, i loro sogni. Ecco il terrore di crescere in un ragazzino che correndo sulla spiaggia teme di aver perduto il padre, o di esserselo nascosto agli occhi per divenire qualcos’altro, perché crescere è questo, essere soli e nello stesso tempo scoprire di non esserlo mai. L’amore per una ragazza che si accartoccia con il suo corpo piccolo in quello dell’amante e riesce a passargli la passione per la cosa che più ama: è questo l’amore, ci sussurra Franco Carta. La morte è musica, sono le note del Confutatis Maledictis di Mozart, è una gonna sollevata capace di far danzare tanti piccoli scheletri, è percepire il bambino crescere in una dimensione irreale fino a farsi vecchio e divenire polvere, è il momento della sincerità assoluta. Una delle finestre si apre sulla notte di Natale e ci racconta un luogo, le sue abitudini, i volti, le usanze, le superstizioni, una Sardegna magica, così vediamo quel mondo in un caleidoscopio di valori e paure attraverso le profondità della gente, dei luoghi, degli eventi gioiosi e tristi. Franco narratore è così: è due. Ci avvicina alla gioia e ci fa scoprire che nella gioia è il dolore, che nella preghiera c’è la paura di una notte, ci mostra tra le righe il mondo più vicino e più lontano, come in un cannocchiale girato nei suoi due lati. Franco narratore è sincero, racconta se stesso partendo a volte da mondi lontani, ma torna vicino al lettore, per la capacità di aprirgli lo sguardo sul mondo. L’albero magico può avere un nome ed essere l’amico più caro, come può esserlo una piscina meravigliosa, il luogo più seducente da cui scoprire un cielo fantastico, ma sono solo illusioni, Franco Carta lo sa, e ci porta a scoprire che cosa davvero si nasconde dietro di loro. Se non si può proteggere chi abbiamo amato tanto, se non si può proteggere alcuna cosa dalla fine, si può credere che divenga una stella, e continuare a ‘sentirla’ nel suo profumo, o meglio nel profumo dei suoi rituali e delle ‘cose’ che sempre le stavano attorno… nella realtà in cui restiamo immersi.

L’atropo e i falsi idoli, Franco Carta, CTL Libeccio editore, Livorno, 2024

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