Poesia è disonesta quando finge quello che non sente, quando usa una parola per colpire o stupire, per creare un effetto.
È onesta quando aderisce a una sensazione che la provoca, un’emozione, un sentimento, è onesta quando puoi “sentire” in profondità ciò di cui ti parla e ti contagia.
È bella se emana una luce bassa, se fa un sottovoce capace di urlarti dentro.
Se possiede un colore.
Un odore.
Le labbra,
il sapore.
Se suona, vibra.
(un po’ come la mia rosa)