Qualcuno mi ha detto che il più grande dono della mia scrittura è cercare e trovare l’essenza vera dei personaggi dei miei libri, al di là delle maschere che portano sui volti all’inizio del percorso di un narrabile. Uno svelamento che è doloroso (compiendo il percorso io soffro, piango recalcitro con ognuno di loro, lo so sembra strano pensarlo, ma è così). Nel percorso, sono i personaggi stessi che mi chiedono di aiutarli a liberarsi, sono loro che mi chiamano, a volte nella notte, con la loro propria voce per chiedermi di andare avanti, di non lasciarli nell’oscurità. E non è mai successo che ci tirassimo indietro, ogni libro compiuto porta uno svelamento e la capacità di conoscersi meglio.
In questo senso la letteratura assomiglia al più bel lato della vita, ancora molto utopistico, ma che può darti almeno le chiavi per cercare di comprendere meglio il nostro vivere. I più, la gente che incontriamo, è fatta di maschere impastate a un ‘falso’ sentire, maschere abilmente costruite nel tempo. Il nostro governo in primis ci insegna a sopperire ai bisogni fisici e psichici fondamentali nel modo più superficiale possibile. Non conoscerci è non conoscere, non ascoltarci è non ascoltare, non avere uno scambio sincero con noi stessi è non averlo con nessun altro e tutto risulta la giusta base per essere soffocati dall’esistenza e per farci distogliere senza poterci appropriare mai di ciò che realmente potremmo essere, di ciò che potremmo realmente vivere.
Penso ai bambini, al loro meraviglioso modo di muoversi, di danzare, di stare nella natura, a contatto con gli altri. Isadora Duncan (danzatrice libera tra ‘800 e ‘900) aveva capito quanto poteva essere importante lasciarli crescere a contatto con la natura e fuori dalle fuorvianti regole del vivere adulto. Si comincia da lì, dal rapporto tra madre e figlio a insegnare ai bambini a portare la maschera, con l’imposizione del senso di colpa, della vergogna, del ricatto. Certo non è così per tutti, pochi adulti coltivano perennemente un bambino giusto dentro di sé, e restano capaci di guidare con amore alla crescita, e soprattutto continuare a essere in movimento per la ricerca di una verità interiore propria, di una conseguente vita da trascorrere con amore di sé e degli altri.