Vacanza

Scelgo i libri da portare con me, alcuni da regalare, pochi per la verità (meglio non regalare mai i libri, a meno che non sia un dovere); le letture da portare con me; le pagine da rileggere da portare con me; metterei in valigia anche la mia camera, il mio letto, molte cose utili in cucina che al mare non troverò, i mobili del salotto, quella sedia tanto comoda (come farò senza?), la libreria intera; il giardino… come posso lasciare le piante, i miei fiori? … ecco i miei pensieri per la mia vacanza lontano da casa. Il fatto è che la mia casa è la mia cuccia e allontanarmene per tanti giorni mi dispiace, mentre sono felice, tutto qui. Ora, qui, ancora Firenze, un sole alto, un forte vento caldo: nella notte ho sognato una strada in mezzo al mare, a pelo d’acqua. Due grandi pesci si tuffavano e riemergevano, mi facevano strada. Penso che terrò a mente, per tutto il tempo, durante la distanza e il mio lavoro, queste poche, vere, parole: “Non c’è pagina che non si possa stropicciare, baciare, amare; non c’è pagina che non si possa scrivere, riscrivere, respirare.”

Sarò assente, per un buon periodo, credo che non scriverò parole qui. Continuate a passare, a sospirare con me, vi ritroverò tra giorni con la stessa curiosità, spero, la voglia di tuffarvi in un libro, dopo che voi, e io, lo avremo fatto in un bel mare.

Buon pomeriggio a quest’erba di fronte, oramai accaldata, sdraiata, quasi afflitta sotto ai raggi, assetata, buone giornate a voi.

Vi lascio una canzone piccola, eppure tanto grande, come lo sanno essere le cose piccine che toccano il cuore.

https://www.youtube.com/watch?v=5a0juQ0aeGI

 

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