Io, noi e Gaber

Ieri sera sono riuscita a vedere Io, noi e Gaber. Sono riuscita, ho scritto, perché il solo cinema che potevo raggiungere oltre i miei impegni, è lontano da casa e il film sarebbe rimasto presente nelle sale fiorentine per soli tre giorni.

Vederlo è stato bello, appassionante, mi ha emozionato.

È stato come bagnarsi di una parte di vita trascorsa, di momenti intensi e anche dolorosi e meno facili di quegli anni – penso soprattutto al 1968/1972. Anni importanti, dove predominava la voglia di andare avanti, di combattere per ciò in cui si credeva con la speranza di cambiare un po’ il mondo e soprattutto di comunicare ad altri e di condividere con gli altri tutto l’entusiasmo, la voglia e anche la fatica e la rabbia che non mancavano. È stato il momento del grande impegno politico, ma anche dei grandi amori che credevamo infiniti.

E ho ricordato me, quando me ne andavo a cercare i suoi dischi. Quando nella mia stanza ascoltavo le sue canzoni, ma soprattutto quando succedeva di ascoltarle sulla spiaggia di Viareggio, spesso intorno a un falò; cantavo Gaber insieme con gli amici alla luce del fuoco. Ho ricordato di aver visto uno spettacolo di Giorgio Gaber in teatro. Il movimento continuo del suo corpo mi affascinava era come una calamita per il mio sguardo e le sue parole lo erano per la mia mente, ma quanto sudava.

Io, noi e Gaber

Regia di: Riccardo Milani

Anno: 2023

Paese: Italia

Attori: Claudio Bisio, Ombretta Colli, Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Luigi Vignali, Michele Serra, Mario Capanna e molti altri.

Un viaggio intimo e particolare. Da una parte racconta la storia più privata dell’artista attraverso le parole della figlia e delle persone più vicine a lui. Dall’altra, un racconto corale di grandi personaggi che lo hanno vissuto e amato negli anni.

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