Ho visto il film PADRENOSTRO, film di Claudio Noce, con Pierfrancesco Favino e Mattia Garaci. Il film trae ispirazione dall’attentato del 14 dicembre del 1976 al vicequestore Alfonso Noce, padre del regista, da parte dei Nuclei Armati Proletari, in cui persero la vita il poliziotto Prisco Palumbo e il terrorista Martino Zicchitella. PADRENOSTRO è la storia di due ragazzini (12 anni Valerio e pochi di più Christian) e di quell’anno, il ’76 in cui i due fanno una scoperta spaventosa, la violenza degli adulti, e una meravigliosa, la forza grande dell’amicizia.
Nella Roma degli anni di piombo, la vita di Valerio, figlio del commissario Alfonso Le Rose, viene sconvolta quando assiste con la madre Gina all’attentato ai danni di suo padre Alfonso, da parte di un commando di terroristi dei NAP, che viene ferito gravemente. Mentre la madre soccorre il marito, Valerio incrocia lo sguardo con uno degli attentatori, che si è tolto la maschera, poco prima di morire.
Siamo in estate, e mentre tutta la famiglia è ancora pesantemente dominata dall’orribile fatto di violenza accaduto, e dalla paura che ne segue, Valerio fa la conoscenza e diventa amico di Christian, un misterioso ragazzino. Per tutto il film non è mai chiaro se Christian sia un amico immaginario, un parto della fantasia di Valerio, o se sia reale; e i successivi sviluppi narrativi mantengono volutamente l’ambiguità sulla natura fantasmatica o reale di Christian e a mio parere non è essenziale che questo tratto si disveli. Tra Valerio e Christian nasce dunque una grande amicizia che suggelleranno con una sorta di patto di sangue e che rivelerà il suo vero volto solo alla fine del film.
Quello che mi è sembrato straordinario e a tratti commovente, oltre alla magistrale interpretazione di Pierfrancesco Favino e di Mattia Garaci nel ruolo di Valerio, è il punto di vista di un ragazzino su un simile violento e grave periodo della nostra storia.